Le domande da NON fare al maestro asinaio
Queste sono le classiche domande fatte dai visitatori dell'asineria, da chi si incontra quando si va in escursione con l'asino o quando si tengono incontri o conferenze aperte al pubblico.
Sono la dimostrazione che l'asino è in gran parte un animale dimenticato. È ancora, e sempre più faticoso allontanarsi dagli stereotipi, dai pregiudizi e dall'idea che si tratti di un piccolo cavallo stupido e con le orecchie lunghe.
Per questo ci impegniamo a rispondere sempre in modo chiaro ed esaustivo a queste domande che non sarebbero considerate "politicamente corrette" se rivolte ad un amante di cani, gatti o bambini.
- Perché hai scelto proprio gli asini?
- Sono asini di razza?
- Perché hai solo delle femmine?
- Quanti asini hai?
Valutare l'asineria per ciò che fa e per lo stato in cui sono tenuti gli asini, non in base al loro numero. Più asini significa in genere meno tempo da dedicare alle cure, all'addestramento e all'allenamento di ognuno.
- Ma questo è un asino, un mulo o un somaro?
- Ma gli asini a cosa ti servono?
- Fai il latte? Li macelli?
- Ma hai il permesso per portare l'asino in città?
- Ma hai il permesso di far camminare l'asino per strada?
- Ma questo asino è buono, posso accarezzarlo? (chiaramente in faccia e senza aspettare la risposta)
- Non sembra poi così stupido, ma è veramente così testardo?
- Calcia? Morde?
- Posso dargli un po' di erba da mangiare?
- Posso far salire mio figlio per fare una foto? È già salito su un cavallo, sa fare! (bimbo di 2 anni che fatica a camminare da solo)
- Ma quanto dura l'escursione? (quando si parte)
- È un maschio o una femmina?
- Ma è incinta o è grassa?
- I bambini possono salire tutti sull'asino? (scolaresca di 50 bambini)
- Quanto costa un asino?
- Me lo vendi?