Galleria degli Asini Celebri

francobollo asini   L'asino e l'uomo hanno vissuto e soprattutto lavorato assieme per molto tempo. L'asino ha accompagnato l'uomo per 2000 anni prima che il cavallo venisse addomesticato! Questo spiega per quale motivo sono tanti gli asini celebri nelle favole e nella storia dell'umanità, in ogni civiltà, in ogni cultura e in ogni religione.

Ricordiamo qui alcuni di loro e vi preghiamo di segnalarci altri asini celebri:

1) L'asino, il cane, il gatto e il gallo sono i musicanti di Brema della favola tradizionale raccolta dai fratelli Jacob e Wilhelm Grimm e pubblicata nel 1812. Nella versione animata dai Muppet del 1972 l'asino è interpretato dal simpatico Leroy che suona la tuba. Altre famose fiabe classiche dei Grimm coinvolgono la pelle, cioè le sembianze fisiche, dell'asino contrapposte alla sua personalità: L'asinello e Pelle d'Asino (Peau d'âne).

2) Si racconta che Esopo, vissuto nel VI secolo a.C., fosse uno schiavo e che avesse un brutto aspetto. Nonostante ciò, nelle sue celebri favole lo scrittore greco non mostra empatia nei confronti dell'asino che è deriso e l'umiliato e usato per rappresentare i difetti dell'uomo più che i comportamenti naturali e i pregi dell'animale. L'unica favola di Esopo in cui l'asino risulta vincente è quella dell'asino che, fingendosi zoppo, tirò un calcio a un lupo sprovveduto che voleva mangiarlo e gli fece saltare via tutti i denti. Ci sono poi: "Gli asini e Zeus" (che lega il mito alla reale abitudine degli asini di urinare nello stesso luogo), l'asino che trasportava il sale e le spugne, l'asino e l'asinaio, l'asino invidioso della voce melodiosa delle cicale e quella dell'asino che si credeva un cagnolino.

Queste favole si ritrovano quasi inalterate anche in quelle raccolte da Gaio Giulio Fedro nel I secolo e nelle due raccolte di Jean de La Fontaine del 1668 e del 1679 dove è narrata la storia dell'asino Alibaron (l'asino di Buridano) che, indeciso fra fieno ed acqua posti alla stessa distanza dalla sua bocca, morì di fame e di sete senza riuscire a prendere una decisione.

3) L'asino è al centro di svariati miti dell'antichità classica: è la cavalcatura di Dioniso, uno dei più celebrati dèi dell'Olimpo, e accompagna spesso Sileno. L'asino, animale mitico, non poteva mancare nello zodiaco dove è rappresentato al centro della costellazione del Cancro. Le due stelle Asellus Borealis e Asellus Australis rappresentano i due asini che, cavalcati in battaglia da Dioniso e Sileno, fecero fuggire i giganti spaventandoli col loro raglio. Molte piante hanno foglie che ricordano il profilo delle orecchie asinine da cui derivano i nomi popolari (ad. esempio "Orecchie d'asino" per Symphytum officinale L. Boraginaceae) mentre persino un genere ha il nome scientifico che deriva da asino: Ononis L. della famiglia delle Fabaceae. Ma il genere più bello è Diuris Sm. (1798) quelle delle bellissime "orchidee asino" originarie di Australia, Tasmania e Timor. Molti gli storici ponti a schiena d'asino come il celebre ponte ottomano del XVI secolo Stari Most ("il Vecchio Ponte") che attraversa il fiume Narenta a Mostar (Bosnia ed Erzegovina), patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, e i rilievi con questo nome come il Monte Asino di Bazenina (BS) alto 2241 m s.l.m.

4) Le orecchie degli asini spuntano spesso fra le pagine dei libri perché gli asini ragliano dentro tante favole e poesie dall'antichità ai giorni nostri. Un buon esempio ce lo dà Jacques Prevert con Les premiers ânes una delle "Favole per i bambini cattivi" del 1977 che fa riflettere sul ruolo di dominatore assoluto del creato assunto dall'uomo. Questo tema si ritrova anche nella sua poesia "Asino che dorme" un capolavoro del simbolismo minore in cui si identificano tutti gli amanti degli asini perché coglie l'essenza dell'asino e i sentimenti profondi che l'asino dona a chi vive esperienze qquotidiane e momenti di contemplazione al suo fianco.

5) Nel Vangelo si legge dell'asina della Domenica delle Palme, che portò Gesù. Questo episodio è spesso associato come leggenda alla riga mulina, il segno a forma di croce presente su molti asini.

6) L'antico rapporto dell'uomo con l'asino è ben rappresentato nella presenza nella Bibbia e nella tradizione cristiana. L'asino è la cavalcatura che portò Maria e Giuseppe a Betlemme e che la leggenda vuole presente a fianco alla mangiatoia dove nacque Gesù. Personaggio centrale nel presepe scalda la capanna a fianco al bue ed è spesso rappresentato in ammirazione della santa famiglia. Molto bella e dolce è la storia "Nestor, The Long-Eared Christmas Donkey" un'animazione in stop-motion del 1977 che racconta di un asino dalle orecchie troppo lunghe incaricato da Dio di condurre Maria e Giuseppe alla stalla di Betlemme dove nascerà Gesù.

7) L'asino è citato più di cento volte nella Bibbia: accompagna Abramo portando la legna per il sacrificio di Isacco. È usato da Mosè e citato nei 10 comandamenti che gli vengono dettati da Dio: "Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo". 

Nell'Antico Testamento sono raccolte diverse regole dove l'asino è citato come esempio di bene prezioso. Molto belle quelle in cui si anticipa il messaggio vangelico di Gesù insegnando a trattare bene il prossimo persino quando ci odia o è considerato nemico: "Quando incontrerai il bue del tuo nemico o il suo asino dispersi, glieli dovrai ricondurre. Se vedi l'asino di colui che ti odia caduto a terra sotto il carico, guardati bene dall'abbandonarlo, ma aiuta il suo padrone a scaricarlo. Per sei giorni farai i tuoi lavori, ma nel settimo giorno farai riposo, perché possano goder quiete il tuo bue e il tuo asino e possano respirare i figli della tua schiava e il forestiero. Il primogenito dell'asino riscatterai con un altro capo di bestiame e, se non lo vorrai riscattare, gli spaccherai la nuca. Ogni primogenito dei tuoi figli lo dovrai riscattare. Nessuno venga davanti a me a mani vuote." (fra i primogeniti si riscattano solo asini e figli e questa rimane una tradizione ebraica)

Sansone colpisce a morte mille uomini con la mascella di un asino (un buon esempio di quanto sia robusto questo osso).

Davide è chiamato da Saul e lo raggiunge con un asino e sembra che Gesù scelga l'asino proprio come simbolo di un ritorno alla purezza dei Re del popolo d'Israele. Tanti sono i personaggi, uomini e donne, che sono citati in sella a un asino nelle sacre scritture. Abigail monta su un asino per raggiungere Davide e diventarne moglie.

Nella Bibbia c'è anche un asino che grazie ad un miracolo parla: l'asina di Balaam portato spesso ad esempio di padrone che non rispetta e capisce il proprio asino. Questa storia antica raccolta nella Sacra Scrittura è un bell'esempio della saggezza, della prudenza e della pazienza degli asini, che non a caso sono le virtù dei Santi e permettono a molti asini leggendari di vedere gli Angeli.

8) Un asino parlante è presente anche nella tradizione islamica nel racconto "La conversazione dell'asino" dello storico ed esegeta musulmano Ismāʿīl ibn ʿUmar Ibn Kathīr che nel XIV secolo descrive un asino nero ed ossuto che Maometto riceve fra vari doni fatti da Allah. Maometto chiede all'asino come si chiama e l'asino risponde dicendo che è Yazid figlio di Shihab l'ultimo discendente di una stirpe di 60 cavalcature di profeti e che si aspetta di essere cavalcato da Maometto l'ultimo dei profeti. Dice di non essersi trovato bene nelle mani del vecchio proprietario. Il profeta chiama l'asinello Ya’foor che obbedisce e dichiara di non desiderare femmine. Il profeta fa di Ya'foor la propria cavalcatura e quando scende dalla sua schiena giunto alla casa della persona a cui deve far visita manda Ya'foor bussare alla porta con la testa. Quando il proprietario della casa apre la porta l'asino indica alla persona che il profeta lo vuole. Quando Maometto morì, per la tristezza dovuta alla morte del profeta, l'asino Ya'foor si gettò in un pozzo che divenne la sua tomba. Nella tradizione islamica il miracolo è rappresentato dalla capacità del profeta di intendere la lingua degli animali, non nella loro abitudine a parlare, avere nomi e a ricordare la propria storia e genealogia. l'asino Ya'foor è spesso citato come esempio di chi avrebbe potuto meritare il paradiso perché ha creduto nel profeta, ma si è condannato all'inferno con un ultimo grave peccato: il suicidio.

9) Gli asini possono anche volare come canta Alberto Sordi ("Guardo gli asini che volano nel ciel") nel film di Stanlio e Olio "I diavoli volanti" del 1939. Lo sa anche il povero asinello che è stato al centro di un'indagine che ha portato all'arresto e alla condanna a 2 anni di carcere per maltrattamento di animali un balordo che ha legato un povero asinello a un paracadute trascinato da un motoscafo e lo ha sollevato sul mare da una spiaggia della Russia.

10) Il più celebre asino volante è sicuramente Marchino la cui favola, scritta nel 1914 da Tommaso Catani e illustrata dal Carlo Chiostri, non è solo un esempio di narratori italiani di vasta cultura che sapevano far sognare i bambini, ma l'espressione della vitalità di un giovane ciuco (asino) descritto con cura dall'autore fiorentino che era insegnante di scienze, appassionato naturalista e abile divulgatore, ma soprattutto educatore. Questa favola non si limita a divertire, a far sognare e ad insegnare curiosità, ma mostra ai bambini che il mondo è fatto di cose belle e cose brutte, che la vita è legata alla morte e che è possibile passare dal male al bene con il pentimento ed il perdono. 

11) Asini che volano, ma fra le pallonate, li troviamo a Verona nel quartiere Chievo dove il musso (asino) ci ricorda che "il Chievo in serie A andrà quando i mussi i volarà" e i mussi della squadra calcistica scaligera fondata nel 1929 hanno volato eccome risultando l'unico club italiano ad aver scalato in soli vent'anni tutta la classifica a partire dalle categorie regionali minori non professionistiche fino a entrare con rapida ascesa in serie A nel 2001.

12) Scendendo lo stivale ci fermiamo a Napoli dove un ciuccio (asino) è diventato per scaramanzia il simbolo ufficiale della squadra di calcio partenopea fondata nel 1926 che agli esordi in serie A era ironicamente paragonata al proverbiale asino di Fichella un asino malconcio che circolava nei pressi dello stadio. Questo 'ciucciariello' ha dimostrato negli anni un carattere nevrile ed è diventato l'indiscussa ed amata mascotte della squadra.

13) Molto divertente la presenza dell'asino nelle preziose Fiabe Italiane raccolte da Italo Calvino nel 1956 fra cui "Ari-ari, ciuco mio, butta danari!" trova una comica rappresentazione nell'asino che 'caca bisanti' all'interno del film "Bertoldo Bertoldino e Cacasenno" diretto dal  Mario Monicelli nel 1984.

14) L'asino più celebre degli ultimi tempi è indubbiamente Ciuchino l'amico del simpatico orco verde Shrek protagonista del famoso film del 2001 che impersona i tanti asini delle fiabe.

15) "Asini" è il titolo del film del 1999 diretto da Antonello Grimaldi con Claudio Bisio come protagonista (e coautore) e un cast che rende molto divertente la storia e ha il merito di raccontare il ruolo sociale e riabilitativo dell'asino (e del rugby) in anni in cui gli asini e l'onoterapia non erano per nulla comuni!

16) Molto apprezzato dai bambini è anche Ih-Oh (Eeyore o Isaia) l'asino amico di Winnie the Pooh l'asino di pezza dalla coda e dal morale decisamente cadente. Lo scrittore britannico Alan Alexander Milne ha prodotto nel 1926 uno dei libri più apprezzati dai bambini facendo parlare i pupazzi con cui giocava nella sua infanzia i cui originali sono ancora conservati in un museo.

17) Molto più celebre è il romanzo "El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha" dello spagnolo Miguel de Cervantes Saavedra scritto fra il 1605 e il 1615 raccontando le gesta di Don Chisciotte della Mancia, ma anche quelle del cavallo Ronzinante, dello scudiero Sancio Panza e del suo amato asino Rucio

18) L'asino che vi farà piangere e gioire è Platero l'asino di Juan Ramón Jiménez (1881–1958) il poeta spagnolo premio Nobel per la letteratura del 1956. Non è un'elegia scritta solo per bambini... Altro poeta che ci ha lasciato un pezzo memorabile è Francis Jammes (1868-1938) commovente nella sua "Preghiera per andare in paradiso con gli asini" che alza al cospetto di Dio la vita umile degli asini. 

19) Purtroppo interminabile la lunga processione di asini maltrattati dall'uomo per stupidità ed ignoranza o a volte con incomprensibile cattiveria e crudeltà. Uno degli ultimi (Dicembre 2014) è un puledro di cinque mesi (chiamato Platero proprio nel centenario della pubblicazione del libro di Jiménez) ferito a morte da un uomo di 150 kg che ci si è seduto sopra per fre una foto buffa. Questo è il sonetto "Se more" scritto in romanesco da Giuseppe Gioacchino Belli, scelto da Primo Levi per la sua antologia personale "La ricerca delle radici" e commentato come "indimenticabile. riproduce un motivo caro ai romantici, e al Belli in specie: «la pietà, nascosta sotto il riso, per gli esseri inferiori, avviliti, degradati» (G. Vigolo). Anche qui si ricava una severa lezione morale da un capovolgimento: l'uomo, qui, è crudele e stupido «come bestie», è balbuziente mentale, incoerente e feroce; l'asino Repiscitto ("Villanello") muore una morte da martire.

Nun zapete chi è mmorto stammatina?
È mmorto Repisscitto, er mi’ somaro.
Povera bbestia, ch’era tanto caro
da potecce annà in groppa una reggina.

L’ariportavo via dar mulinaro
co ttre sacchi-da-rubbio de farina, [sovraccarico: 1 rubbio è circa 200 kg !!!]
e ggià mm’aveva fatte una diescina
de cascate, perch’era scipollaro. ["cipollaro" è equide dal piede malfermo]

J’avevo detto: «Nun me fa la sesta»;
ma llui la vorze fà, pporco futtuto;
e io je diede una stangata in testa.

Lui fesce allora come uno stranuto,
stirò le scianche, e tterminò la festa.
Poverello! m’è ppropio dispiasciuto.

20) Grande è invece la lista dei nomi di asini fortunati le cui disavventure e le cui peculiarità sono raccontate con passione nei libri di Elisabeth Svendsen (1930-2011) fondatrice di The Donkey Sanctuary che può essere considerata la persona che nella storia dell'umanità ha voluto più bene agli asini e a cui questi animali più dovrebbero essere grati.

21) Fra uomo e asino può nascere un amore dolcissimo per quanto impossibile come canta in dialetto gallurese il grande poeta Fabrizio De Andrè nella sua "Monti di Mola" dove in Costa Smeralda si arriva ad approntare il matrimonio di un'asina bianca e un giovane bruno che provano a comunicare con ragli. Questo testo, che in fondo è un omaggio alla selezione delle piccole razze di asino sardo, è forse uno dei più rappresentativi in assoluto per chi alleva asini per passione. Asini e somari compaiono spesso nei versi del cantautore genovese perché fanno parte in modo innegabile del paesaggio, della storia e della cultura del Mediterraneo di cui De Andrè è stato un fine e saggio narratore. La lentezza dell'asino e il suo legame con la religione e con il deserto è presente in un verso bellissimo all'inizio di "Il ritorno di Giuseppe": «Un asino dai passi uguali, compagno del tuo ritorno, scandisce la distanza lungo il morire del giorno».

22) Altri ragli cantati sono quelli scherzosi realizzati da Beethoven nel ""Lob auf den Dicken" ("Elogio alla obesità") un breve canto scherzoso con cui cui il celebre compositore irride l'amico e collega Ignaz Schuppanzing.

23) Un altro asino che ci fa piangere è il caro Balthazar che nel film "Au hasard Balthazar" diretto da Robert Bresson nel 1966 mostra attraverso i suoi occhi tutta la crudeltà che può manifestare l'umanità.

24) "Rosso Malpelo" del 1878 e "Storia dell'Asino di San Giuseppe" del 1883 sono begli esempi di verismo scritti da Giovanni Verga che potrebbero essere stati presi come sceneggiatura per il film di Bresson se avesse ambientato il dramma di un asino e la disperazione della miseria umana nelle povere campagne del meridione italiano di fine Ottocento.

Il cane gli voleva bene, perché i cani non guardano altro che la mano che gli dà il pane, e le botte, magari. Ma l’asino, povera bestia, sbilenco e macilento, sopportava tutto lo sfogo della cattiveria di Malpelo; ei lo picchiava senza pietà, col manico della zappa, e borbottava: – Così creperai più presto!

25) Un altro asino testimone e martire della cattiveria e della crudeltà dell'uomo a cui sembra far riferimento Bresson in diverse scene del suo film è quello che ebbe pietà del rospo nella poesia "Le Crapaud" con cui nel 1858 Victor Hugo lanciò un appello contro la crudeltà dell'uomo.

L'animal avançant lorsque l'homme recule !
...
Est le trait d'union ineffable et suprême
Qui joint, dans l'ombre, hélas ! si lugubre souvent,
Le grand innocent, l'âne, à Dieu le grand savant.

26) Per tornare a sorridere parliamo di Lolo (alias Joachim-Raphaël Boronali), l'asino pittore eccessivista che nel 1910 dipinse "Tramonto sul Mare Adriatico" a colpi di coda. Il suo padrone Frédé, una figura indimenticabile di Montmartre, era al centro della vita artistica che ruotava attorno allo storico locale di cabaret "Lapin Agile" di Parigi. Il futurista italiano Boronali ha probabilmente conosciuto molti celebri artisti che al tempo si ritrovavano al Lapin Agile fra cui Modigliani (un altro famoso italiano) e Picasso che rappresentò Frédé mentre suona la chitarra sullo sfondo di "At the Lapin Agile" esposto oggi al Metropolitan Museum of Art di New York, ma regalato in origine a Frédé dall'autore. Boronali si ritirò in tarda età in campagna, e pare che soffrisse di una solitudine così grave che lo portò al suicidio.

27) "Viaggi con un asinello nelle Cevennes" del 1878 è uno dei primi libri di Robert Louis Stevenson, dove lo scrittore scozzese racconta l'avventura che lo vede ribellarsi alla famiglia e diventare uno dei più affascinanti narratori che ci regalerà classici della letteratura quali "L'isola del tesoro" e "Lo strano caso di Dr Jekil e Mr Hide". Stevenson manifesta un acuto spirito d'osservazione, un delizioso umorismo e il dinamismo della sua gioventù di cui fa le spese l'asinella Modestine che si trova ad essere guidata da uno scrittore-asinaio che ha troppa fretta e nessuna esperienza.

28) L'uomo può trasformarsi in asino come succede a Lucio nelle "Metamorfosi" l'unico romanzo antico in latino pervenuto integro ai giorni nostri e scritto da Lucio Apuleio nel II secolo una vera miniera di riflessioni sull'esperienza della vita umana che affascinò Carl Gustav Jung e suggestionò William Shakespeare ispirando la prima scena del terzo atto di Sogno di una notte di mezza estate e Niccolò Machiavelli che ne scrisse una propria versione intitolata "L'asino".

29) Molto più famosa la trasformazione di Pinocchio e Lucignolo in due ciuchini nel paese dei balocchi descritta da Collodi (Carlo Lorenzini) nel romanzo educativo "Le avventure di Pinocchio, storia di un burattino" del 1881 che ha avuto un successo straordinario in tutto il mondo confermato dal film prodotto dalla Walt Disney nel 1940.

30) Cadichon «âne savant» è l'asino le cui memorie sono descritte dalla Contessa Sophie de Ségur (Sophie Rostopčina) nel 1860 in "Mémoires d’un âne" un'altro classico della letteratura per bambini e ragazzi.

31) L'asino che il poeta Giosuè Carducci inserisce nel 1886 nell'ultima strofa di "Davanti San Guido" è un asino bigio simbolo della saggezza cosmica.

32) L'uomo ha sempre identificato negli animali i propri difetti e le proprie virtù: Boccaccio ne fece l'interprete dei sentimenti umani mentre Giordano Bruno nella "Cabala del cavallo pegaseo con l'aggiunta dell'asino cillenico" del 1585 descrive le contraddizioni che vedono l'asino benefico e demoniaco, umile e potente, sapiente ed ignorante.

Tanti gli asini a cui è dedicato il contenuto di un'opera: "Asinus" è un dialogo latino scritto nel 1490 da Gioviano Pontano; "Il diavolo è un asino" una commedia satirica in rima dell' inglese Ben Johnson, rappresentata per la prima volta nel 1616; il poema eroicomico: "L'asino", di Carlo Dottori; il dramma polemico: "L'asino iperboreo, ovvero l'educazione odierna" di August Ferdinand Kotzebue scritto nel 1799; il poema satirico del portoghese Josè Agostino de Macero, "Gli asini o il regno della stupidità", pubblicato nel 1827; il romanzo di Francesco Domenico Guerrazzi, "L'Asino", che anticipa l'"Âne" di Victor Hugo e l’asino, simbolo di ogni idolo di Dio descritto da Friedrich Nietzsche sul finire di “Così parlò Zarathustra" del 1885.

33) Babalui (Baba Looey) è l'asinello messicano (burro) nel cartone animato Ernesto Sparalesto (Quick Draw McGraw) di Hanna e Barbera de 1959 dove i due sono rispettivamente cosceriffo e sceriffo nel Far West. 

34) L'asino Benjamin amico del cavallo da tiro Boxer è il protagonista più realista che pessimista di "Animal Farm" scritto da George Orwel nel 1945 come critica allegorica alla degenerazione della politica sovietica.

35) Nick Bottom è il personaggio trasformato in asino nella commedia "Sogno di una notte di mezza estate" (A Midsummer Night's Dream) una commedia scritta intorno al 1595 da William Shakespeare. Il teatro ha portato in scena anche asini in carne ed ossa come nel caso di Koko Bottom un bellissimo baudet du Poitou addestrato dai bravissimi artisti del Théâtre du Centaure per affiancare l'attore David Mandineau nello spettacolo "Otto Witte".

36) "L'Âne Culotte" di Henri Bosco è un'altra bella favola di un asino originario della Provenza che indossa una culotte per proteggersi dal freddo.

37) Ci sono infine asini che sono diventati icone: l'asino che scalcia è diventato nel 1828 un simbolo del Partito Democratico degli USA dopo che Andrew Jackson il primo presidente Democratico USA accusato di populismo per il motto "Lasciate governare la gente" e quindi dipinto come somaro ribaltò la situazione mostrando i pregi di tale animale.

38) La vita dell'asina Giorgia si intreccia a quella del pastore Bepi dei Püne nell'ultimo racconto del "Libro degli animali" (1990) nel quale Mario Rigoni Stern descrive con grande sensibilità l'umanità che portano con se i vecchi animali domestici.

"... Dare dell’asino a uno scolaro disattento o svogliato era uso comune; ai più scaldapanche, poi, un tempo venivano messi anche dei giganteschi orecchi di carta; l’asino è stato sempre ingiustamente preso come simbolo di zotichezza, caparbietà e ottusità. Leggende, detti, proverbi nel corso dei secoli hanno fatto dell’asino un animale tra i più, o il più bistrattato, dall’uomo. Ma, anche, molte volte l’uomo per sua maligna natura infierisce sugli esseri più miti e indifesi [...]"

Rigoni Stern testimone autorevole degli orrori della Seconda Guerra Mondiale e attento osservatore della natura consacra molte pagine delle sue opere al sacrifiicio dei muli (figli di asini e cavalle) sui campi di battaglia. Agli "Animali in Guerra" è stato dedicato un importante memoriale eretto ad Hyde Park (Londra) nel 2004 ricordando che "essi non ebbero scelta". Il mulo è al centro di un monumento agli animali in guerra anche ad Ottawa in Canada.

39) L'asino di Simpson a Gallipoli (ricordato da alcuni come Murphy, o Abdul o Duffy) è uno dei tantissimi asini (e muli) che purtroppo sono stati coinvolti negli eventi bellici divenendo vittime inermi, compagni di battaglia dei soldati, martiri o mascotte. Di molti non ci resta un nome, di alcuni una fotografia e di pochi una vera e propria biografia come nel caso di Jimmy "il sergente" un asino nato nel Giugno 1916 nelle trincee della Battaglia della Somme quando la madre fu colpita da una scheggia durante la Prima Guerra Mondiale. Cresciuto dai soldati col latte condensato servì come mascotte del reggimento di fanteria dei Cameronians (Scottish Rifles) lavorando due anni nel trasporto di equipaggiamenti e nel tirare su il morale dei soldati che gli insegnarono il saluto militare con la zampa. Ferito tre volte si riprese e nel dopoguerra contribuì alla raccolta di migliaia di sterline per la RSPCA la più antica istituzione esistente per la prevenzione della crudeltà contro gli animali e morì nel 1943 all'età di 26 anni. Venne sepolto nel parco pubblico di Peterborough e commemorato da un monumento e dalla Medaglia Dickin, l'onoreficenza militare britannica per gli aminali coraggiosi.

40) Altro asino coraggioso, minacciato non da proiettili ma dall'attacco di un puma di fronte al quale non scappa meritandosi il nome di El Valiente, è l'asinello così bagttezzato da Manuel, il bambino messicano protagonista di "Bravo, burro!" una bellissima e toccante storia di amore, amicizia e fede scritta per grandi e bambini da di John Fante e Rudolph Borchertnel 1970.

41) Gli asini sono saggi erboristi che brucano quasi tutti i vegetali manifestando gusti personali e grande esperienza nel riconoscere le diverse specie. Tre piante ricordano l'asino nel loro  nome: il cocomero asinino (Ecballium elaterium L. della famiglia Cucurbitaceae) la pianta dai frutti 'esplosivi' che è velenosa ed è usata in farmacia; la costola d'asino (Hypochaeris radicata L. della famiglia Asteraceae) che al contrario può essere mangita sia dagli uomini che dagli asini e la rapunzia o erba asinina (Oenothera biennis L. della famiglia Onagraceae) molto interessante sia per le applicazioni fitoterapiche che per le peculiarità botaniche.

42) Sarebbe bello realizzare anche una galleria di asini celebri nella storia dell'arte, ma sarebbe difficile scegliere le più significative a partire dalle rappresentazioni rupestri della preistoria fino all'arte contemporanea. Non potranno mancare quelle che mostrano la vera essenza dell'asino in natura e nel rapporto con l'uomo. I miti somarelli affrescati da Giotto e da Pietro Lorenzetti nella basilica di S. Francesco ad Assisi sono quelli che lavoravano a fianco all'uomo nell'Italia del Trecento. Lo stallone grigio sorcino crociato fotografato da Paola Pivi su una barca a motore nel 2003 crea un'immagine surreale dai brillanti colori freddi che rimane indelebile nell'immaginario di chiunque l'abbia osservata. L'asino solo sulla barca che sembra galleggiare al largo nel mare guarda davanti a se con grande dignità: non è spaventato, non è fiero, non è triste, non è solo, è un vero asino. Bellissima anche la performance di tête-à-tête silenzioso "Confession" del 2009 fatta da Marina Abramović alla 54° biennale di Venezia con un pacifico asinello. Queste artiste hanno celebrato l'asino, non lo ha usato come effetto speciale per mandare un messaggio come l'asino trafitto fa una scultura del 2005 di Zhang Huan la cui morte è inespressiva (né drammatica, né serena) e come gli asini impagliati male di Maurizio Cattelan: quello seduto con l'espressione da cane, quello caricato con un televisore sul basto in una postura coi finimenti a ciondoloni che non rapresenta il carico di un peso o quello sospeso dalle stanghe del carro rovesciato che ha gli occhi e la pancia da cavallo.

43) Un artista che ha reso un grande servizio all'asino è Marc Chagall che si è spesso rappresentato nelle sembianze di questo "animale bibliico, innocente e portatore di pace" dipinto con colori sgargianti e con occhi felici (celebri l'asino blu e l'asino verde) all'interno di paesaggi onirici che riportano alla campagna russa e ll'ebraismo.

44) L'asino compare ed è citato più volte nelle scene di Pane, Amore e Fantasia un bellissimo film del 1953 che rappresenta bene la poesia dei piccoli paesi dell'italia meridionale del dopoguerra nel quale la "Bersagliera", interpretata da Gina Lollobrigida, vive e lavora con un fedele somarello un elemento caratterizzante il paesaggio e l'economia rurale nella quale il regista Luigi Comencini fa recitare un cast composto da grandissimi attori.

45) Se l'Italia è uno dei pochi paesi al mondo dove le persone mangiano la carne equina (spezzatino, stufato, brasato o stracotto di asino con la polenta e salumi) l'Inghilterra è il paese dove l'asino è considerato un pet e cavalcato come un pony dai bambini più piccoli. Da secoli un aspetto pittoresco delle spiagge inglesi sono gli asini sellati per essere cavalcati a pagamento dai bambini. Fra questi bambini di quattro anni c'era la principessa Vittoria a cui in seguito lo zio Duca di York regalò un asino facendo nascere l'amore per gli asini che si è conservato durante tutto il regno della grande sovrana. Esistono numerose foto della regina Vittoria che condusse il proprio calesse fino in tarda età trainato dall'asina bianca Jenny o dall'asino nero Jacquot. Questa passione di Sua Maestà ha determinato l'interesse per l'allevamento di razze asinine dell'epoca vittoriana. Asino e calesse accompagnavano la sovrana nei viaggi e nei periodi di vacanza. Celebre l'episodio in cui a Nizza riscattò l'asino Jacquot che divenne il preferito dei suoi nipoti quando lo riportò a Windsor. Le scuderie reali ospitavano come royal pets anche Tewfik un grande asino bianco proveniente dal Cairo portato in mostra in diversi show di morfologia. Per ricordare un altro importante sovrano citiamo i 64 asini che una leggenda vuole abbiano trainato il carro che portava il sarcofago d'oro con dentro il corpo di Alessandro Magno immerso nel miele.

46) Se non "santi" sicuramente "beati" sono gli asinelli finiti fra le braccia di proprietari famosi: Thea e Noè sono i due asini donati a Papa Francesco da un'azienda produttrice di latte e allevati ora presso la tenuta pontificia di Castel Gandolfo. Jorge Mario Bergoglio, il perito chimico argentino divenuto un pontefice amato e apprezzato per la sua vicinanza alla gente, ha scelto come nome proprio il protettore degli animali e si è distinto dal suo predecessore per una teologia che avvicina agli animali al destino dell'uomo. Su un altro versante di beatitudine il puledrino debole e malaticcio adottato da Brigitte Bardot BB da sempre attiva animalista che colleziona un grande numero di belle fotografie mentre abbraccia e bacia asinelli fortunati fra cui Mimosas, un'asinella tenuta nella sua villa di Saint-Tropez. Anche la dolce Audrey Hepburn nel settembre 1955 non ha resistito a farsi ritrarre per Vogue dal fotografo Norman Parkinson assieme ad un piccolo puledrino nei pressi di Roma mentre girava Guerra e Pace. Anche Pippi Calzelunghe, il personaggio tratto dai libri di Astrid Lindgren e ormai identificato con l'inimitabile interpretazione di Inger Nilsson nell'originale telefilm svedese del 1969, trascura per un attimo il cavallo e la scimmietta e sceglie di cavalcare tre asinelli per divertirsi facendo una passaggiata con i suoi amici Tommy e Annika. Beati anche l'asinello bianco e quello marrone immortalati mentre venivano portati a spasso per Tittenhurst Park il 22 Agosto 1969 mentre i BeatlesYōko Ono posavano per le foto che sarebbero diventate  copertina del LP "Hey Jude".

47) Non sempre gli asini sono fortunati... molti, caduti nell'oblio e nell'abbandono, sono destinati a soffrire e a morire come nel libro Le petit âne blanc di Joseph Kessel in cui il giovane Bachir, un ragazzino di strada che vive a Tangeri, racconta le ingiustizie del Marocco in epoca coloniale e l'amicizia che salva un asino bianco con due stelle a sette punte sulle orecchie. Molto triste, reale e commovente la canzone Le petit âne gris (1968) di Hugues Aufray che narra la storia dell'asino in Francia (metafora dell'agricoltura tradizionale) oggi decisamente e radicalmente rinata grazie alla rete escursionistica a passo d'asino ben coordinata dalla Fédération Nationale Anes et Randonnées (FNAR). Festeggiamo dunque questi salvataggi con un asino bianco in musica grazie all'allegra opera Le petit âne blanc (1922) del compositore francese Jacques Ibert (1890–1962). Altra canzone un po' malinconica che ha per oggetto la dura vita dei lungorecchie è Scorza di mulo (2016) di Vinicio Capossela il cui video ufficiale mostra belle interazioni del cantante con un gruppo di asini.

48) Gioia e simpatia ritornano con L'âne Trotro il piccolo e dolce asinello grigio antropomorfo creato nel 2000 dall'illustratrice francese Bénédicte Guettier come protagonista di una bella serie di libri per l'infanzia e animazioni. I bambini in età prescolare si identificano facilmente in Trotro vedendolo come un piccolo eroe positivo che vive con curiosità i comuni avvenimenti della vita quotidiana infantile. Il francese Trotro è nato alcuni anni prima della celebre inglese Peppa Pig, è meno commerciale e meno attraente per gli adulti ma sicuramente più apprezzato dai pedagogisti.

49) L'isola Asinara, oggi sede di un Parco Nazionale e in passato di un carcere e di una stazione sanitaria, ha una storia antica che spesso viene collegata alla presenza di una popolazione caratteristica di asini sardi albini: gli asini bianchi dell'Asinara. In realtà il nome Asinara deriva probabilmente dall'antico Sinuaria che descrive bene le sue coste sinuose. Gli asini attualmente presenti sull'isola rappresentano bene lo stato di degrado dovuto all'abbandono delle strutture da parte delle istituzioni, all'assalto del turismo di massa nella stagione estiva e della fauna fuori controllo. L'asino più celebre dell'Asinara, non è Serafino e nemmeno Pamela o altri che da anni si contendono selfie e bocconi di cibo in un insano rapporto letteralmente "mordi e fuggi " con i visitatori dell'isola. L'asino che rappresenta bene l'isola è quello narrato da Giampaolo Cassitta nella raccolta di testimonianze poetiche e colorate "SUPERCARCERE ASINARA, Viaggio nell'isola dei dimenticati" scritta con Lorenzo Spanu. Si tratta di Bobò e della sua toccante amicizia con il detenuto Elia Salenti descritta nel racconto "Una condanna annunciata".

50) Asini virtuali e informatici sono l'asino di cemento del videogioco Worms e eDonkey2000 (eD2k) una rete peer-to-peer per la condivisione di file di qualsiasi tipo realizzato da Jed McCaleb e sviluppato in seguito a diventare eMule... non a caso il mulo è figlio dell'asino.

51) Asini paladini dei bambini sono: "L'anisello Nunù", asinello speciale che quando legge confonde, inverte e capovolge  lettere e parole, ed è il protagonista della canzone arrivata seconda al 60° Zecchino d'Oro (2017) (testo di Carmine Spera e voce di Nicole Marzaroli) che porta ai bambini il messaggio che la dislessia va vista come una sfumatura della diversità umana. Il verso di Nunù non è il solito i-ò i-ò ma al contrario è o-ì o-ì. Qualcuno resta perplesso ma ad altri piace lo stesso quando raglia così! Ariol è invece un asinello blu con gli occhiali protagonista del fumetto creato da Marc Boutavant (disegni) ed Emmanuel Guibert ( sceneggiatura ) nel 1999, pubblicato da Bayard originariamente sulla rivista J'aime lire poi in album, che rievoca la vita quotidiana dell'omonimo eroe, l' asinello blu . Ariol, e il suo stretto entourage.

52) Per finire citiamo i nomi delle specie della famiglia (Equidaedegli Equidi rappresentati dall'unico genere (Equus) non estinto, gli Equini (asini, cavalli e zebre) più vicine all'asino e delle più comuni razze selezionate e protette dall'uomo. Agli asini africani, che sono gli antenati dell'asino addomesticato e diffuso in Europa, si affiancano le specie di "asini" asiatici più selvaggi, più giallo-rossicci e più alti: l'onagro, l'emione, il kiang e il kulanLa discendenza dall'asino domestico europeo dall'asino servatico africano è stata riconosciuta ufficialmente nel 2003 dalla Commissione Internazionale sulla Nomenclatura Zoologica che ammette la validità del nome Equus africanus asinus considerando l'asino domestico europeo come un discendente dell'asino selvatico africano (Equus africanus).

 
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